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Settembre 2017
Ripercorriamo il percorso storico delle rivoluzioni avvenute all’interno del mondo della progettazione. La prima rivoluzione, risalente agli anni 70 del secolo scorso, ha trasformato la progettazione da “progettazione su carta” a “progettazione digitale”. Questa rivoluzione, durata all’incirca 25 anni, ha permesso ai progettisti di abbandonare fogli e squadre per lavorare con calcolatori e personal computer, e questi ultimi , nel corso degli anni, hanno subito modifiche sostanziali. L’aumento continuo della potenza di calcolo ha aumentato parimenti la possibilità di sviluppare la progettazione. Lungo questo periodo, i primi software di “progettazione digitale”, i CAD (Computer Aided Design) 2D (a due dimensioni), sono stati sostituiti dai nuovi CAD 3D (a tre dimensioni). La prima rivoluzione progettuale riguarda quindi la digitalizzazione dei disegni e dei modelli.
La terza rivoluzione avviene all’inizio del nuovo millennio e si definisce con l’introduzione della “realtà virtuale” e della “realtà aumentata”. Da questo momento in poi si è in grado di simulare effettivamente la realtà, grazie all’utilizzo di particolari periferiche, quali ad esempio monitor, postazioni di lavoro, visori, etc., che permettono l’iterazione fra progettista e prodotto. La terza rivoluzione progettuale riguarda quindi la digitalizzazione della conoscenza.
La quarta rivoluzione (4.0) è ora in atto ed è inerente allo sviluppo di prodotti intelligenti e connessi, che permettono la continua interazione fra progettista e prodotto. Infatti, lo sviluppo sia in ambito elettronico, sia in ambito informatico, sia in ambito di comunicazione, ha permesso lo sviluppo delle tecnologie Internet of Things (IoT). Queste tecnologie garantiscono l’accesso a dati e informazioni un tempo inaccessibili da remoto. La quarta rivoluzione progettuale riguarda quindi la digitalizzazione della comunicazione.
La digitalizzazione della comunicazione può influenzare e cambiare radicalmente il modo di progettare. Per sfruttare a pieno le tecnologie offerte dal paradigma dell’Industria 4.0, bisogna concentrarsi non solo sulla progettazione del prodotto (la parte “hardware”), ma anche sulla progettazione della tecnologica da integrare nel prodotto, che abilita la collezione e la raccolta di dati dal campo. Nella progettazione tecnologica è anche rilevante scegliere lo strumento di comunicazione fra i diversi componenti e prodotti. Una parte fondamentale è la scelta del software da utilizzare per la gestione dei dati e delle informazioni raccolte, in modo da garantire che esse siano utilizzabili in modo efficace ed efficiente, sia da parte dei progettisti, sia da parte dei consumatori.
L’integrazione della tecnologia IoT nei prodotti intelligenti e connessi, permette di avere accesso a dati e informazioni che prima risultavano difficilmente reperibili (ad esempio, per recuperare i dati e le informazioni desiderate era necessario andare in loco, dove si trovava il prodotto). Ora, con la giusta infrastruttura, costituita dalla parte tecnologica e dalla parte software, è possibile accedere a dati ed informazioni in qualunque momento e da qualunque luogo.La domanda a questo punto sorge spontanea: abbiamo nuovi prodotti in grado di comunicare dati e informazioni, ma a cosa possono servire questi dati e queste informazioni, in un’ottica di miglioramento della progettazione?